La sera del 30 novembre 2023, con quasi mezz’ora di ritardo sull’orario d’inizio (le 21 ora italiana), e con oltre 100mila spettatori collegati, è stato diffuso su X il livestream del Tesla Cybertruck Delivery Event. Arriva finalmente a compimento un percorso lungo e pieno di mezze promesse intervallate da rinvii, ma anche con centinaia di migliaia di prenotazioni che NON sono state cancellate, dimostrando che intorno a questo nuovo modello Tesla c’è forte interesse. Almeno per essere fra i primi ad esibirlo sulle strade degli Usa (per ora solo quelle – in Europa non è nemmeno prenotabile al momento), per un sicuro effetto wow, poi si vedrà se il successo proseguirà.
Del Cybertruck si è detto tutto, dalla figuraccia sui vetri rotti che avrebbero dovuto resistere a colpi di mazza, allo spionaggio mediante droni di qualsiasi prototipo uscisse in strada, al Gigacasting usato per la sua produzione, alle varianti fra le versioni di preproduzione e quella definitiva sorprendentemente simile al prototipo, a differenza di quanto avviene solitamente con le auto da salone che poi si “civilizzano”, perdendo fascino e stranezza ma rassicurando i clienti “normali”. Ma partiamo dai prezzi per poi inoltrarci nell’evento di lancio.
I prezzi e la disponibilità del Tesla Cybertruck
Avrà successo? Ai posteri l’ardua sentenza. Inizialmente senz’altro, per l’effetto wow, poi si vedrà. Elon stesso ha tenuto, negli ultimi giorni, a smorzare un poco le aspettative degli investitori. Si è pensato che l’abbia fatto prevedendo che il ramp-up della produzione potrebbe non essere veloce come servirebbe. Forse. Noi però ci chiediamo soprattutto se avrà successo, in particolare, in Europa.
Per esempio abbiamo qualche dubbio sull’esito delle prove EuroNcap: la carrozzeria estremamente spigolosa e volutamente poco deformabile non sembra poter spuntare buoni punteggi nella riduzione delle lesioni ai pedoni. E le dimensioni del mezzo lo rendono poco consono alle stradine, ai parcheggi e ai silos di tanti centri storici delle nostre città. In quanto ai prezzi, ecco quelli annunciati in Usa nelle tre versioni disponibili.
Cybertruck Dual Motor | Cybertruck Rwd | Cybertruck Tri-Motor (Cyberbeast) | |
disponibilità | 2024 | 2025 | 2024 |
accelerazione (sec/0-60 mph) | 4,1 | 6,5 | 2,6 |
autonomia (miglia) | 340 | 250 | 320 |
Prezzo (dollari) | 79.990 | 60.990 | 99.990 |
Elon Musk all’evento di consegna dei primi Tesla Cybertruck
Elon ha personalmente guidato il veicolo nel sito dell’evento e ha tenuto la presentazione… no, non dal predellino, ma giustamente dal cassone, trattandosi di un pick-up. Acciaio inossidabile ad alta resistenza. Una lega che ancora non esisteva, e che pone delle difficoltà di stampaggio (le presse potrebbero danneggiarsi). Ragion per cui i pannelli della carrozzeria sono quasi tutti piani. Non c’è vernice nè possibilità di ruggine. Grazie anche a questa scelta di materiali, maggior resistenza torsionale di un’auto sportiva come una McLaren P1.
Tesla Armored Glass: stavolta hanno cominciato con una palla da baseball tirata dal designer Franz…. Non si ribalta (neanche strisciando lateralmente su superficie ruvida a circa 25 km/h) grazie al baricentro molto basso, tipico di tutte le auto elettriche con architettura skateboard.
Nel crash test frontale a 56 km/h contro barriera indeformabile si nota che la ruota posteriore avanza molto (probabilmente la versione testata ha il retrotreno sterzante). I montanti anteriori del tetto mantengono una perfetta linearità e le portiere restano allineate. Abbastanza singolare è vedere che nell’urto, i pannelli, più che curvarsi e accartocciarsi come si vede normalmente nei video dei crash test, qui cambiano angolo e si spostano, ma rimanendo tendenzialmente integri, piani e spigolosi. Viene comunque da chiedersi quanto costeranno le riparazioni data la particolarità della carrozzeria in acciaio inossidabile (non così ordinario come processi di saldatura) e l’assenza di verniciatura (che normalmente coprirebbe le tracce di taglio e saldatura). Crediamo che si preferirà, ogni volta possibile, sostituire elementi piuttosto che raddrizzare quelli deformati.
Una carrozzeria a prova di proiettili
C’è stato l’atteso filmato, comprensibilmente teatrale, in cui uomini armati di mitragliatore e pistola sparano contro le fiancate e i proiettili non forano la carrozzeria; la dimostrazione si conclude con un guidatore che apre la portiera, sale a bordo, solleva il vetro (che pur trovandosi abbassato e quindi all’interno della portiera sulla traiettoria dei proiettili e’ rimasto perfettamente integro) e parte tranquillamente. Tough is tough. Chi ama il suo Cybertruck lo tratta male, potremmo dire. Per non farsi mancare nulla è stato ingaggiato anche un arcere dotato di frecce con punta in acciaio, ma ha fatto cilecca anche lui. Per concludere la sezione dedicata alla robustezza, Elon ha tenuto a spiegare che in caso di sparatoria, ripararsi dietro alla portiera di un veicolo non protegge come si potrebbe sperare, a meno che non si tratti di un Cybertruck.
Le prestazioni di traino del Tesla Cybertruck
Il veicolo ha la capacità di trainare circa 5 tonnellate (ad esempio un rimorchio con su un motore di un razzo SpaceX: un didascalico Elon ha salacemente commentato la scena “the future towing the future”) e una capacità di carico di circa 1,2 tonnellate. Il cassone (chiamiamolo così) è ampio circa 1,8 metri per 1,2 metri e prevede anche prese di corrente (ad esempio per alimentare attrezzi per eventuali lavorazioni da svolgere nei dintorni del veicolo) e una copertura a saracinesca che nasconde completamente il carico.
Si è poi passati a una dimostrazione della forza di trazione consistente nel tirare una slitta con un peso di 20 tonnellate che durante il traino si sposta gradualmente in avanti aumentando l’attrito e la resistenza. Come avversari sono stati scelti ovviamente due pick up elettrici già sul mercato – un Ford F-150 Lightning e un Rivian R1T – e un Ford F-350 diesel. In questo test il Cybertruck stacca con ampio margine sia gli elettrici sia il diesel. L’F-150 a fine test emette del fumo un po’ sospetto dall’anteriore, ma Elon ha glissato: non si capisce bene se sia fumo di litio, di motore o semplice “polvere da sgommata”, il colore molto chiaro del fumo però qualche sospetto lo destava.
Il test di accelerazione del Tesla Cybertruck con una… due Porsche 911
Tutto bene fin qui, è però nelle prestazioni su strada che il Cybertruck sorprende maggiormente. Viene dichiarato un coefficiente di penetrazione aerodinamica di appena 0.335 (un risultato inatteso per una carrozzeria spigolosa e “violenta”, così lontana dalle classiche ed arrotondate forme a goccia delle auto meglio profilate); data l’enorme sezione frontale del veicolo, comunque, si tratta di una necessità assoluta avere almeno un buon Cx, per evitare un’eccessiva resistenza all’avanzamento e quindi un’autonomia inaccettabilmente bassa.
L’architettura elettrica è 48V per i servizi e 800V per l’alto voltaggio. La rete di bordo è Ethernet, con controller distribuiti per il veicolo, e con un risparmio del 70% sulla quantità di cavi. In pista il doppio colpo di scena: non solo il Cybertruck copre il quarto di miglio in meno di 11 secondi battendo una Porsche 911 modello 2023, ma lo fa trainando un rimorchio con sopra un’altra Porsche 911. Il classico test di scatto 0-60 miglia orarie (circa 0-100 km/h) è una formalità che si liquida in 2.6 secondi.
Le gomme sono da ben 35 pollici, l’altezza da terra è di 17″ (circa 43 cm), il fondo è naturalmente perfettamente piatto. Le sospensioni sono ad aria adattative sulle 4 ruote, differenziali bloccabili, torque vectoring sul retrotreno (immaginiamo solo nella versione tri-motor), e 4 ruote sterzanti, con il rapporto di demoltiplicazione dello sterzo che cambia a bassa o alta velocità, per una elevata maneggevolezza a basse andature (come nei cantieri).