Uno dei grossi scogli alla diffusione della mobilità elettrica in Italia sembra si possa finalmente superare. Il progetto di Autostrade per l’Italia (Aspi) prevede l’installazione di 100 stazioni di ricarica veloci sulla rete autostradale italiana grazie alla neonata società Free To X, detenuta al 100% da Aspi. La nuova attività può contare su un investimento di 45 milioni di euro e sarà focalizzata sui servizi multimodali e smart non solo sulla rete autostradale.
L’inaugurazione della stazione di ricarica di Modena
Mercoledì 12 maggio 2021 è dunque da considerarsi una data storica nel mondo della mobilità sostenibile vista l’inaugurazione della prima stazione di ricarica ultra fast, fino a 300 kW, nell’area di servizio di Secchia Ovest (Autostrada del Sole, Modena). Entro fine maggio seguirà anche la seconda stazione, situata a nord di Roma, nell’area Flaminia Est, e saranno solo le prime due delle 67 previste nel progetto e già approvate dal Mit.
Il piano complessivo prevede un centinaio di stazioni di ricarica. In ogni sito saranno installate 4-6 colonnine multi-client, che permetteranno una potenza di ricarica fino a 300 kW nello standard CCS Combo 2 per le auto che la possono supportare, ma ci sarà anche il connettore Chademo, utilizzato per la Nissan Leaf. Questo permetterà di avere tempi di “rifornimento” che non pregiudicheranno le tempistiche di viaggi anche di lunga percorrenza con un’auto elettrica, assicurando così un’esperienza di viaggio simile a quella di un veicolo con motore a combustione tradizionale. Le colonnine saranno interoperabili e quindi disponibili sui principali circuiti di ricarica degli Msp (Mobility Service Provider) come EnelX, BeCharge, Duferco per citarne solo alcuni.
Dall’energia verde alla trasformazione digitale dei servizi
Interessante notare l’investimento di 25 milioni sul fotovoltaico, per avere energia da fonti rinnovabili, con impianti già installati o di nuova installazione sulle aree gestite da Aspi. Il piano permetterà di soddisfare il 25% del fabbisogno complessivo della rete, pari a 54 GWh annui.
Ma c’è di più: in questi anni di transizione il focus di Free To X non è solo elettrico. La società punterà anche sullo sviluppo -pensato per il trasporto pesante- dell’LNG e, in prospettiva, dell’idrogeno. Inoltre la società si occuperà di applicazioni innovative per la gestione dei servizi di mobilità sostenibile e delle interconnessioni tra la rete autostradale e i grandi e piccoli agglomerati urbani.
“Le potenzialità industriali e di servizio di Free To X sono fortemente elevate -dice l’amministratore delegato di Free To X Giorgio Moroni-. Lavoriamo con la logica di una start up, consapevoli di quanto sia importante il nostro ruolo di attore di primo piano sul fronte della mobilità sostenibile. Insieme alla gestione delle colonnine elettriche di ultima generazione, infatti, stiamo sviluppando altri servizi che avranno un impatto rilevante sulla vita di diversi milioni di viaggiatori. Penso, ad esempio, alla possibilità di conoscere in anticipo con grande precisione le tempistiche di viaggio grazie all’uso dei big data. Questo ci consentirà di introdurre anche un sistema di rimborso dinamico dei pedaggi per gli utenti che resteranno più tempo in auto per la presenza di cantieri di manutenzione. Guardiamo con grande attenzione anche alle nuove forme di mobilità integrata che si stanno rivelando sempre più importanti per le grandi aree urbane”.