Italvolt, 45 GWh di gigafactory italiana. Carlström promette 3 miliardi di euro e 15 mila posti di lavoro forse già nel 2023

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L’Italia svilupperà una vera gigafactory da 45 GWh entro il 2023. La nuova azienda si chiama Italvolt ed è promossa dallo svedese Lars Carlström. Italvolt stima che l’insediamento darà luogo a un totale di 15.000 nuovi posti di lavoro, di cui 4.000 nell’industria. Il nuovo stabilimento sorgerà in Calabria, Campania o Piemonte. La superficie interessata è di 1 milione di metri quadri, dei quali 20 mila per la ricerca e sviluppo e ben 300 mila per la produzione. Questi numeri ne farebbero il 12mo impianto al mondo per superficie occupata.

Una parte dovrebbe averla anche l’accordo SilkFaw per le supercar elettriche sino-emiliane, sulle quali è stata fatta una puntata da 1 miliardo di euro.

La notizia su Italvolt è stata lanciata lo scorso 29 gennaio da Elektronik Tidningen. Comprendendo il nuovo impianto, la capacità totale oggi prevista per il Vecchio Continente è di 650 GWh. L’immagine originale è di Roland Zenn, con modifiche in rosso per Faam e Italvolt. La nuova fabbrica seguirà l’insediamento Faam, del cui lancio parlammo brevemente e per il quale si è recentemente parlato di un ampliamento a 8GWh entro il 2023.

Tali valori sono ovviamente ancora tutti da realizzare: tutte queste batterie equipaggerebbero 10-11 milioni di veicoli con l’attuale dotazione di celle. 

Da notizie come questa, si capisce che di ciò che succederà nelle batterie europee noi cittadini non sappiamo ancora niente. C’è da chiedersi quanto ne sappiano effettivamente alla Commissione europea.

Dipendenti e tasse in Italia

Carlström, CEO di questa newco, investirà circa 3 miliardi di euro (2,6 miliardi di sterline). E’ ragionevole pensare che una parte di questo denaro proverrà anche dall’Europa, magari nei rivoli assegnati ad FCA (ora Stellantis) e da qualche altra parte. L’effettiva modulazione degli investimenti pubblici andrà certamente dettagliata, rispetto alla mappa proposta a suo tempo.

Una gigafactory da 45 GWh produce utili per alcune decine di anni. I lavoratori saranno per lo più europei e in massima parte italiani, ma è ragionevole chiedersi quali logiche seguiranno i fatturati (con la relativa tassazione) e gli utili.

L’Europa sarà competitiva?

Greenstart segue con attenzione il piano europeo. Si sta dettagliando il piano misto di investimenti nelle batterie secondo il modello misto pubblico-privato del quale avevamo già parlato, enfatizzando l’investimento complessivo di 12 miliardi di euro a fronte dei 3 della Commissione europea.

Alcune fonti di informazione riferiscono che il timeframe di Italvolt prevederebbe la produzione entro il 2023 e ne desumono che entro quella data l’impianto andrebbe a regime. Una produzione di 45 GWh entro il 2023 è un obiettivo decisamente ambizioso.


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