Mentre si discute sul mix tra rete fissa e mobile, dai satelliti potrebbe arrivare un approccio disruptive che scardini tutte le certezze attuali. Il mio personale dubbio, lo confesso subito, è che una parte del traffico veicolato da queste costellazioni avverrà su nuovi protocolli non compatibili con Internet, ma non trovo conferme quindi mi taccio ed aspetto.
Il modello satellitare piace così tanto da essere stato proposto anche per le comunicazioni sulla Luna. Quali sono le aziende satellite da seguire nelle loro innovazioni? Diamo un’occhiata alla maggior parte di loro: alcuni sono bravi a comunicare i loro risultati, altri li nascondono, alimentando i dubbi di ritardo o insuccesso.
Space X, Amazon, OneWeb
Elon Musk ha recentemente confermato lo spazio al primo ed unico posto della sua futura attività. Ha un diretto interesse nei satelliti per telecomunicazioni: la costellazione Starlink della sua Space X ha il chiaro vantaggio della flotta aziendale di veicoli di lancio riutilizzabili. Ha lo scopo di orbitare intorno a 11.000 satelliti in due fasi. La fase 1 comprende 550 unità su un’orbita di 550 km, più 3.850 unità intorno a 1.200 km; la fase 2 lancerà 7.500 unità orbitanti a circa 340 km.
Il servizio iniziale era atteso nel 2020, mentre il sistema completo dovrebbe essere online nel 2027.
Un’altra iniziativa è la Kuiper di Blue Origin, finanziata da Jeff Bezos di Amazon. Questo progetto consisterebbe in 3.236 satelliti in 98 piani orbitali.
Anche OneWeb di Greg Wyler è un progetto molto interessante. Il primo lotto dei suoi 6 satelliti è stato lanciato con successo in orbita il 27 febbraio 2019. Questi sat sono cubi delle dimensioni di una lavatrice più due pannelli solari per un peso complessivo di circa 150 kg. I satelliti cambieranno nel tempo e saranno anche prodotti da diversi fornitori. Il numero iniziale di 648 sat è stato portato a 900, ma la società sta valutando il lancio di quasi 2.000 unità aggiuntive in banda V [40-75 GHz].
La costellazione OneWeb offrirà un accesso ad alta velocità in tutto il mondo via aria, mare e terra, offrendo copertura 3G, LTE, 5G e Wi-Fi.
Senza nessun clamore mediatico, continua anche il percorso di Athena, la costellazione di Facebook che già ha messo in orbita alcuni satelliti.
Telesat ed O3B: metering in dirittura di arrivo
Altri nomi che a vario titolo hanno parlato di satelliti per tlc e sembrano andare avanti sono Telesat (117 satelliti), LeoSat (78), O3B e Canadian Kepler (140). Alcuni di loro sono pensati per l’IoT, internet of things, la categoria madre del metering più o meno smart.
Particolarmente interessante sembra l’idea alla base di Kepler. La sua costellazione sarà dedicata ai servizi IoT, situata a 520-600 km. Una prima sezione era programmata per entrare in attività entro la fine del 2021, il resto entro la fine del 2022.
O3B mPOWER è la costellazione Meo di nuova generazione di SES. Una costellazione di 7 satelliti che sarà lanciata nel 2021 offrirà velocità gigabit a una latenza inferiore a 150 msec. L’azienda gestisce già 55 satelliti Geo e 20 satelliti Meo. Provengono dall’industria militare, offrendo servizi in banda C, X, Ku e Ka anche per i clienti commerciali.
Per completezza citiamo anche le iniziative di Samsung, Boeing e della stessa Facebook (progetto Athena), così come l’ascesa spaziale di Cina, India ed Israele che potrebbero portare a qualche iniziativa anche nelle nuove costellazioni di telecomunicazione.
Satelliti in coda di lancio
In conclusione, il 2021 sarà un anno cardine per un cambiamento tutt’altro che silenzioso nelle tecnologie di comunicazione. Il cambiamento dovrebbe diventare preponderante entro il 2025. Quando si cerca di vedere la tecnologia in un futuro più in là di tre anni non si dovrebbe parlare di previsioni bensì di aspettative. E allora aspettiamo!