Non solo accorgimenti meccanici su propulsore o batterie. Anche una opportuna scelta del percorso può aiutare ad allungare le percorrenze. Ecco il progetto allo studio dell’Università della California che promette di aumentare del 10% le distanze percorse
Non sempre scegliere la strada più breve tra due punti è la cosa migliore da fare. Se l’obiettivo è quello di ridurre i consumi, o, allo stesso tempo, estendere le percorrenze (problema, quest’ultimo, cruciale per le elettriche), allora conta molto anche evitare le code, la marcia stop-and-go, i tratti a velocità troppo elevata e le salite troppo ripide. Si deve inoltre tenere conto del carico a bordo: dal numero di passeggeri presenti alla quantità di bagaglio, e così via.
Alla fine si può elaborare il percorso che assicurerà il minimo dispendio energetico per recarsi da un luogo A a un luogo B.
L’università della California, grazie anche a un finanziamento statale di 95mila dollari, ha deciso di studiare un sistema automatico di assistenza alla scelta del percorso che miri proprio a questo tipo di ottimizzazione. Fondamentalmente si tratta di un navigatore GPS per auto, ma con logiche di scelta percorso opportunamente modificate. E, secondo le stime dei ricercatori, si può puntare a un incremento del 10 per cento delle percorrenze, il vero tallone d’Achille delle elettriche.
Nel 2013 inizierà la sperimentazione su strada. Poi la tecnologia sarà offerta ai costruttori, che potrebbero decidere di integrarla nei loro veicoli. Un’altra possibilità è che gli algoritmi di “estensione dell’autonomia” sviluppati nel corso della ricerca vengano integrati dai produttori di sistemi di navigazione “add-on”, accanto ai più classici “minima distanza” e “minimo tempo”.