Il Ceo di Tesla offre aiuto a Boeing per le batterie al Litio del 787

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Elon Musk, il presidente di Tesla, annuncia su Twitter di essere in contatto con il direttore tecnico del progetto 787 di Boeing per discutere il problema e dare una mano al produttore aereo

Il socio fondatore di Tesla, Elon Musk, avrebbe contattato il responsabile tecnico del progetto 787 per offrirgli aiuto, lo ha dichiarato lui stesso su Twitter. L’attenzione all’aerodinamica, l’ABS o l’utilizzo di materiali ultraleggeri e certe tecniche costruttive sono tendenze e tecnologie che in passato l’auto ha mutuato dall’aereo. Ma ultimamente non mancano i casi in cui la tendenza sembra essersi invertita.

Sul fatto che sulle auto elettriche si utilizzasse tecnologia avanzata sussistevano pochi dubbi, ma forse non si immaginava che nel campo automobilistico si fosse già arrivati a un tale livello di know how sulle batterie al litio-cobalto (utilizzate sulla Tesla Roadster fin dal 2009) da poter venire in soccorso dell’industria aeronautica, in cui il più moderno e recente modello di jet di linea, il 787 di Boeing, ha dovuto sospendere i voli per una serie di preoccupanti casi di surriscaldamento legati proprio a una delle innovazioni principali introdotte: l’utilizzo di batterie al Litio per alimentare tutti i dispositivi elettrici anzichè fare ricorso a generatori collegati in pianta stabile ai motori di volo.

In realtà, a ben vedere, non è solo un travaso di know how dall’auto verso l’aeroplano perchè Elon Musk non rappresenta soltanto un’azienda automobilistica specializzata in auto elettriche: è anche il presidente della società di trasporti spaziali SpaceX, fondata nel 2002, un anno prima della stessa Tesla. Nel maggio 2012 SpaceX è diventata la prima azienda a portare in orbita, con il proprio lanciatore a razzo Falcon 9, un carico alla Stazione Spaziale Internazionale ed ha successivamente ricevuto contratti per ulteriori voli. 

Musk ha infatti anche commentato che nei lanciatori Falcon sono impiegati pacchi batterie ad alta capacità al Litio, che devono essere in grado di funzionare in un intervallo di pressione ambientale che varia dal livello del mare fino al vuoto dello spazio, senza mai avere un singolo episodio di incendio, come del resto non ce ne sono stati sulla Tesla Roadster. L’offerta di Musk potrebbe anche essere considerata come un’abile mossa di comunicazione non soltanto per farsi pubblicità ma anche per evitare, giocando d’anticipo, i dubbi che qualcuno potrebbe cominciare a nutrire sull’affidabilità delle batterie usate a bordo dei lanciatori Falcon o delle vetture Tesla, cosa che potrebbe danneggiare seriamente il business di queste due aziende.

Boeing non ha fatto commenti nè ha confermato che le discussioni a cui ha fatto riferimento il presidente di Tesla stiano effettivamente avendo luogo.


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