Non sappiamo se i fan della Ferrari apprezzeranno o meno, ma Marchionne continua imperterrito nell’annuncio (e, ciò che più conta, implementazione) di strategie nette e spesso sorprendenti, anche riguardanti i gioielli di famiglia. E al Salone di Ginevra 2018 non si è smentito, annunciando le versioni ibride delle supercar di Maranello.
Abbiamo già metabolizzato lo scorporo e la successiva quotazione in Borsa della Ferrari, decisioni che sarebbero state impensabili fino a pochi anni fa (eppure da un punto di vista finanziario pare abbiano funzionato, dato che nel 2016-2017 è capitato varie volte che la capitalizzazione di mercato della sola Ferrari abbia superato quella dell’intera Fca: oggi valgono rispettivamente 30 e 41 miliardi di dollari).
Più recente l’annuncio che Ferrari produrrà un Suv (dopo che ancora nel 2015, interrogato sull’eventualità di un Suv Ferrari, Marchionne commentava “Dovreste spararmi prima”); ieri a Ginevra un’altra svolta: la prima Ferrari ibrida V8 di serie arriverà e presto: entro il 2019, con presentazione a Francoforte.
Non solo: anche il già citato Suv Ferrari, che arriverà anch’esso entro il 2019, sarà ibrido. I dettagli saranno illustrati nel piano industriale pluriennale che sarà presentato a settembre.
LaFerrari ibrida non sarà più la sola elettrificata in gamma
A voler ben vedere non si tratta di una prima assoluta in quanto c’era già stata una Ferrari per così dire “mild hybrid”, la hypercar LaFerrari che avevamo visto a Ginevra nel 2013, ma era un modello da 1 milione di dollari, prodotto a tiratura limitata (500 esemplari la coupé e 210 la Aperta) e con motore termico V12 da 588 kW assistito da un elettrico (presentato con un riferimento al modulo di Formula1 Kers) da 120 kW, per complessivi 708 kW e 900 Nm di coppia.
Quello che si prospetta ora è una operazione di impatto industriale totalmente diverso che riguarderà, in prospettiva, il grosso della produzione Ferrari dato che si riferisce ai modelli con motore termico V8 e il futuro Suv.
La strategia Ferrari e la necessità dell’ibrido
Più che da una sorta di folgorazione sulla via di …Ginevra, la mossa dell’annuncio sull’ibrido potrebbe essere spinta dal fatto che certe normative anti emissioni che dovrebbero entrare in vigore nel 2020 si applicano a produttori che superano le 10mila unità prodotte all’anno.
La strategia Ferrari (principalmente l’introduzione del Suv) è chiaramente destinata a espandere la produzione fino a superare tale limite: Marchionne stesso ha anticipato che con il nuovo piano industriale, entro il 2022 Ferrari supererà significativamente il limite delle 10mila vetture, pertanto qualche mossa per ridurre le emissioni (e quindi per ridurre i consumi) è pragmaticamente necessario intraprenderla per tempo.
I prototipi di test dell’ibrida Ferrari 2019 starebbero già circolando. La produzione sarà a Maranello, dove si allestirà anche la linea di montaggio del Suv, e sono previste nuove assunzioni per ampliare l’organico.