Giga Press, c’è un pezzo (di bravura) d’Italia nelle Gigafactory di Tesla

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Le Giga Press sono attualmente le più grandi macchine al mondo per pressofusione ad alta pressione. Si può ben andar fieri del fatto che queste macchine gigantesche sono realizzate in Italia per Tesla dall’azienda bresciana Idra; il nome di catalogo è OL 6100 CS. Si ha notizia che finora Tesla ne abbia previste 22 per i suoi vari impianti, fra installate, in allestimento o ordinate.

Qui sotto un video che ne dimostra l’imponenza in fase di assemblaggio presso la sede di Idra.

I numeri della Giga Press

La Giga Press pesa oltre 410 tonnellate

Al suo interno vengono iniettati 80 kg di alluminio fuso a una velocità di 10 metri al secondo

Il tempo di ciclo è inferiore a 90 secondi. Questo significa che ogni giorno possono essere prodotti 1000 pezzi completi. E anche che ogni giorno ogni singola Giga press è capace di inghiottire decine di tonnellate di alluminio…

La forza sviluppata dal macchinario per produrre internamente la pressione necessaria raggiunge i 61 meganewton (oltre 6100 tonnellate)

Vista dall’alto di un macchinario Idra OL 6100 CS (la cosiddetta Giga press) parzialmente aperto in fase di allestimento presso lo stabilimento di Fremont. Fonte: Wikpiedia, da Youtube by Gabeincal

L’utilizzo della Giga Press nelle fabbriche di Tesla

Il piano di Tesla è di usarle massicciamente per produrre in pezzo unico, come pressofusione di alluminio, diversi elementi strutturali dei suoi veicoli, anziché costruirli in modo più classico unendo per saldatura diversi pezzi ottenuti per stampaggio di lamierati.

Al termine del ciclo di stampaggio un braccio robotizzato sta estraendo un retrotreno completo della Model Y dalla pressa OL 6100. Notare il tricolore sul macchinario….

Il posteriore della Tesla Model Y è il primo elemento strutturale prodotto in questo modo, ma si prevede l’estensione sia ad altre parti strutturali sia ad altri modelli.

Elon Musk è stato chiaro: oltre al battery pack con celle 4680 integrate direttamente con funzioni strutturali, lo chassis avrà l’intera parte posteriore ottenuta in singolo pezzo per pressofusione, e nelle Model Y europee anche l’anteriore.

Come è stato detto dallo stesso Elon Musk in occasione del Battery Day lo scorso settembre, per arrivare a poter usare un processo a pressofusione per pezzi strutturali di simili dimensioni non è stato sufficiente utilizzare i macchinari più grandi e potenti al mondo, ma è stato addirittura necessario per Tesla inventare delle nuove leghe metalliche per risolvere problemi di distorsione dei pezzi e per evitare la necessità di troppe post-lavorazioni di rifinitura.

La prima applicazione alle vetture Tesla della tecnologia della pressofusione di intere parti strutturali macroscopiche prodotte mediante Giga Press ha riguardato la parte posteriore del telaio della Model Y.
Lo studio al computer della propagazione dell’alluminio fuso nella pressofusione del retrotreno in singolo pezzo della Model Y

La prima Giga Press è stata installata in estate a Fremont (a cui si riferiscono le immagini) seguita da una seconda, ma successivamente, a ottobre, ne sono state avvistate almeno 3 in allestimento anche nella GigaFactory Shanghai, e a Berlino, in base a documenti trapelati sul progetto della Gigafactory europea, sono già state costruite le fondamenta per 8 Giga press e la settimana scorsa sono state avvistate le prime componenti di macchinario in consegna.

Fase di scaricamento delle prime componenti della prima Giga press consegnate nella Gigafactory Berlino ancora in costruzione

Naturalmente è logico aspettarsi che quando sarà pronta la Gigafactory in Texas anch’essa farà uso della stessa tecnologia.


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