Numeri impressionanti ed entusiasmanti per il bolide elettrico FF91 che Faraday Future ha presentato al CES 2017, prestazioni da record, come autonomia, capacità della batteria e accelerazione ma…
…abbiamo già espresso qualche dubbio sul futuro della società, e possiamo dire che la presentazione del CES, che abbiamo dissezionato qui sotto, non ce li ha fugati del tutto, anzi alcune perplessità rimangono.
Nella presentazione, come Tesla con la Model 3 insegna, non si fa cenno né a prezzi, nè alla data di inizio produzione, tantomeno ai tempi di consegna, ma solo all’opportunità di versare una caparra di 5.000 dollari per assicurarsi di essere fra i primi a ricevere l’auto, che sarà anche prodotta in una serie limitata di 300 esemplari denominata Alliance verso cui sarà possibile richiedere l’upgrade; si potrà anche visitare la fabbrica e partecipare a eventi di lancio. C’e’ anche la possibilita’ di registrarsi, senza versare caparre, solo per assicurarsi un posto in fila, comunque dietro ai prenotatori paganti.
Ma andiamo con ordine e vediamo perché si dovrebbe essere interessati a versare la caparra da 5.000 dollari, per un’auto che sostanzialmente è poco più di un concept, pensando che si dovrà fare da beta tester a un’auto con funzionalità di guida autonoma, ma che si blocca durante una presentazione…
Faraday Future FF91 potenza al top e record di accelerazione
La Faraday Future FF91 è un’auto elettrica che vuole proporsi come il nuovo riferimento: vengono infatti dichiarati
- potenza 1050 CV / 783 kW (per la verità, conti alla mano la corrispondenza fra i valori dichiarati di CV e kW si basa sullo standard americano SAE e non su quello europeo DIN e ciò ci rende dubbiosi su quale dato sia quello primario: se i kW o i CV; siamo comunque a livelli straordinari), coppia non dichiarata, velocità non dichiarata
- 2.39 secondi nello scatto 0-60 miglia, tempo migliore rispetto a qualunque auto di serie, il che ha permesso a Faraday Future di fare qualche test comparativo di accelerazione
Nei test di accelerazione meglio di Bentley, Ferrari e Tesla, ma…
Nella presentazione, dopo aver mostrato filmati già circolati in rete con protagoniste una Bentley Bentayga, una Ferrari 488GTB e una Tesla Model X P100D contro la FF91, le stesse vetture sono anche state portate fisicamente sul palco, trasformato in pista di prova, per ripetere i vari test dal vivo, con l’aggiunta anche di una Tesla Model S P100D: anche se non c’e’ stata possibilità di verifica strumentale per i presenti, è stato affermato che anche in quelle condizioni la FF91 ha battuto tutte le altre, seppur con minor margine rispetto alle prove di scatto in pista.
È stato mostrato un video con un test FF91 contro Model S P100D la cui conclusione sarebbe che il tempo 0-60 mph della FF91 è di 2.39 secondi. Curioso, peraltro, che l’apparato di misura cambi il valore di velocità da 59.86 a ben 61.36, sempre al secondo 2.39, ossia due rilevamenti significativamente diversi in meno di 1 centesimo di secondo come mostrano le schermate qui sotto.
Si possono dunque nutrire dei dubbi sui test di accelerazione soprattutto perché se il prototipo della FF91 è stato confrontato con degli esemplari di produzione della concorrenza, il confronto non è equo.
Per esempio durante la presentazione il prototipo usato per dimostrare il parcheggio autonomo aveva a bordo una telecamera che ci ha permesso di vedere una parte degli allestimenti interni: certo non erano come quelli, bianchi, imbottiti e illuminati da LED azzurri, dell’esemplare più rifinito le cui porte sono state aperte davanti al pubblico qualche minuto più tardi (e che potete vedere più sotto).
Vedendo il prototipo del parcheggio, a noi inspiegabilmente sono venute in mente due parole: Ritmo e Beta; lamiere dei montanti nude con punti di saldatura in vista, pannello porta in plastica liscia e piana con qualche finestrella, nessuna strumentazione (quantomeno, nessuna luce visibile in zona strumentazione).
Niente da dire, a un prototipo queste cose non servono, però la loro mancanza sottrae “utilmente” peso per i test di accelerazione. Chissà se anche alla Bentley, alla Tesla e alla Ferrari usate per il test avranno tolto i corrispondenti pannelli e pezzi “inutili su un prototipo” così da rendere più equo il confronto prima di effettuare il test di accelerazione?
Oppure le avranno lasciate nelle condizioni in cui escono dal concessionario? Ricordiamo che la Tesla Model S P100D sarebbe stata poi battuta dalla FF91 sullo 0-60 per soli 11 centesimi di secondo. La FF91 non è un’auto di produzione. Che senso ha un confronto del genere? Che primato è?
E solo questo basterebbe, ma andiamo oltre e consideriamo le caratteristiche, che sulla carta sono decisamente interessanti.
Una batteria capiente per un’autonomia da oltre 700 km
La Faraday Future FF91 avrà una batteria da 130 kWh: il 30% in più della Tesla P100D. Faraday dichiara di aver scelto o creato il top sotto tre punti di vista: densità volumetrica di energia della singola cella; densità delle celle nel battery pack; dimensione assoluta del pacco batterie. Faraday starebbe lavorando a stretto contatto con LG Chem, ma non sono disponibili ulteriori dettagli.
E’ dichiarata la compatibilità con la ricarica AC domestica a 110 e 220V, e per potenze 1.5/10/15 kW; con quick charge DC fino a 200 kW (più dei 130 kW del Supercharger Tesla, meno dei 350 kW del CCS 2.0). Si sta inoltre “lavorando rapidamente” per aggiungere la capacità di ricarica wireless (potenza non specificata). Il tasso di ricarica e’ invece stato quantificato e sarebbe di 500 miglia per ora di ricarica. Assumendo che si stia caricando a 200 kW, tale affermazione implicherebbe che l’auto ha un consumo di 250 Wh/km.
L’autonomia della FF91 arriva a 378 miglia/608 km (norme americane EPA), o ad oltre 700 km secondo le future norme europee NEDC. Interessante anche l’autonomia, ancora maggiore, se si procede alla velocità costante di 55 mph (circa 90 km/h), ossia il limite più tipico sulla rete di highways americane: ben 482 miglia (775 km). Il problema e’ che questi dati appaiono inconciliabili con un consumo di 250 Wh/km (dedotto dalle affermazioni sopra riportate circa il tasso di ricarica). Simili autonomie infatti richiederebbero una batteria non da 130, ma da 150-200 kWh. C’e’ quindi qualcosa da chiarire.
Tra le altre caratteristiche rivelate possiamo citare una lunghezza di 5.250 e soprattutto un passo di ben 3.200 mm (più della Model S e perfino più di una Mercedes Classe S a passo lungo). Massa non precisata. Lo spazio interno totale è di 4.275 litri, e il coefficiente aerodinamico è un ottimo 0,25.
Tutti i sensori a bordo della Faraday Future FF91
La Faraday Future è pronta per la guida autonoma, che sarà supportata da una serie di sensori a bordo tra cui: 10 telecamere, 13 radar a breve e lungo raggio, 12 sensori ultrasonici, 1 Lidar 3D ad alta definizione (il tutto gestito da algoritmi di “sensor fusion” per comprendere al meglio l’ambiente circostante).
Secondo una comparazione mostrata da Faraday, in tutti i casi questi numeri sono al top assoluto del panorama attuale, ancora superiori a quelli a bordo della Tesla a disposizione per l’Autopilot.
Poche le immagini disponibili degli interni: in sostanza solo una vista laterale a porte spalancate. Come si vede è presente il montante centrale, l’apertura è contrapposta ma con tradizionale cerniera, pullulano scenografiche strisce LED e imbottiture abbondanti, ma non è dato sapere che aspetto ha la plancia vista frontalmente, né che grafica abbia la strumentazione.
In compenso vengono dette meraviglie delle funzioni disponibili: l’auto mi riconosce e si regola sulle mie preferenze (a parte l’ovvia posizione dei sedili sono state citate le app, la musica, i dati, la configurazione). Le porte sono ad apertura motorizzata.
Ma del software che si impalla nella presentazione, ci si può fidare per la guida autonoma?
Il software sembra ancora acerbo: considerando che nella presentazione è stato mostrato un prototipo cercare parcheggio all’esterno del sito in modo completamente autonomo, riuscendo nell’impresa, è apparso stupefacente che quando è poi stata fatta entrare una FF91 guidata dal danaroso finanziatore cinese, Jia Yueting, e con gag sapientemente preparata gli è stato consigliato davanti al pubblico di mandare l‘auto a parcheggiarsi da sola premendo l’apposito pulsante sul montante centrale (funzione “Driverless Valet”),
l’auto non ne abbia voluto sapere di muoversi nonostante il magico pulsante sia stato premuto nientemeno che dal principale finanziatore dell’azienda (che forse ha involontariamente spento l’auto… ma la frittata era fatta).
Questo fatto, oltre a essere stato notato da siti di tutto il mondo risultando terribilmente imbarazzante (soprattutto per il gran capo, messo totalmente in ridicolo davanti agli spettatori in una conferenza cruciale per il futuro dell’azienda a cui serve credibilità per trovare possibili nuovi finanziatori), fa pensare che se il software ignora totalmente un comando del genere in condizione di quiete assoluta, allora è probabile che non sia ancora pronto a gestire situazioni di guida autonoma nelle quali non è ammesso non solo (ed è ovvio) ignorare del tutto uno stimolo, ma anche solo rispondere a quello stimolo mettendoci qualche millisecondo di troppo. E questo non in condizioni di quiete, ma in condizioni di guida autonoma, ossia di super lavoro critico per la sicurezza, già in corso.
Cerchiamo quindi di sintetizzare ciò che non ci convince di Faraday Future, sperando di essere smentiti dagli eventi futuri.
Ciò che non ci convince di Faraday Future
- diventare un’auto di produzione non richiede solo di aver annunciato (o cominciato, e poi sospeso) la costruzione di una fabbrica da 1 miliardo di dollari, né di aver coinvolto un po’ farsescamente nella presentazione John Lee, il sindaco della città (North Las Vegas)
nelle cui vicinanze tale fabbrica dovrebbe sorgere, portando graditissimi posti di lavoro. Serve “anche” che il prodotto sia pronto per l’industrializzazione e non sembri funzionare in modo fortunoso; - i test (per esempio quelli di accelerazione) devono essere condotti e filmati in modo appropriato; specialmente se sono test comparativi questo è assolutamente indispensabile.
- certi dati (prezzi, tempi di inizio consegne) non possono essere omessi se si vuole che l’equazione di business complessiva appaia credibile;
- con i problemi di cui sopra, pur in presenza di un prototipo capace di prestazioni indiscutibilmente rilevanti, non basta abolire le cravatte, vestirsi di nero o di grigio e camminare davanti a megaschermi su cui campeggiano grandi scritte in qualche font Sans Serif per fare delle presentazioni che abbiano il fascino dei keynote events di Apple (almeno quelli di una volta).
Se volete farvi anche voi un’idea date un’occhiata alla presentazione che Faraday Future ha fatto al CES
https://www.youtube.com/watch?v=WRG1UFz1ZSM
[…] Autonomia e prestazioni da record per la FF91 di Faraday Future l'auto elettrica di lusso che è stata presentata al CES2017 […]