Elettrico è il volo della tuta alare di Peter Salzmann

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Il volo è da sempre un sogno dell’uomo. C’è chi lo reputa una reminiscenza dell’evoluzione, rimasta codificata da sempre nel nostro DNA. Esistono molte soluzioni di tipo diverso, e in alcuni casi si sfruttano energie di origine terrestre, come vento e calore. Ma sono poco controllabili, soprattutto per chi vola con una tuta alare.

Aggiungere alla tuta una fonte di energia cambierebbe l’equazione, dando controllo anche quando si sale di quota. Molti lo pensano… qualcuno l’ha realizzato. E il suo motore è elettrico.

Peter Salzmann ha sempre sognato di volare. Lo ha fatto sin da quando era un ragazzino, saltando da qualsiasi cosa in vista e atterrando su materassi o cuscini sotto di lui. “Per me, si tratta solo di fare cose che mi stanno a cuore“, ha detto il temerario 33enne. “Tuttavia, ho sempre saputo che c’era di più“.

Peter Salzmann

Il lavoro con gli ingegneri BMWi per sviluppare la tuta alare elettrificata ha consentito a Salzmann di volare come mai prima d’ora. Le sfide fanno parte del gioco quando la posta in gioco è alta. Cambiare il mondo non è mai facile.

Stimoli per una mobilità migliore

Dreamworks è una divisione di BMW la cui mission è ridisegnare la mobilità dai droni all’Hyperloop One di Virgin, che recentemente ha fatto un altro passo in avanti.

Peter ha trovato nella Designworks di Holger Hampf (qui un’intervista in inglese) competenze avanzatissime immerse in una visione onirica della tecnologia. Ecco che nasce la Electric Wingsuit: due turbine in carbonio da circa 25.000 giri al minuto erogano una potenza di 15.000 W complessivi (7,5 kW per turbina) per un tempo massimo di 300 secondi. Leggere la sua storia fa venir voglia di parlargli. L’abbiamo fatto. 

Holger Hampf, Presidente di Designworks

Peter, perché hai scelto di usare una sorgente elettrica?
E’ una tecnologia futura, quasi senza calore. Posso usare la mia classica tuta alare con pochi adattamenti e caratteristiche di volo per me normali, ma aggiungere spinta aggiuntiva mi fa volare con una migliore planata costante, più velocemente e con angoli più piatti”.

Grazie al motore, grattacieli coreani e picchi invalicabili sono diventati ancora di più il dominio di questo superman austriaco con un’autonomia di cinque minuti… pensate cosa sarà possibile fare con turbine e motori più grandi, maggiore potenza e maggiore autonomia! Ovviamente le persone in grado di usare questa wingsuit saranno percentualmente pochissime, ma numericamente tante. E se questo dispositivo fosse disponibile a basso costo, molti di più volerebbero in cielo.

Certo per cambiare le cose ci vuole immaginazione. Il futuro va immaginato e strutturato, ma l’immaginazione è poca e la competenza tecnologica abbastanza limitata. Quasi tutte le persone preferiscono muoversi su un treno a binario fisso, senza dar fiducia ad endorfine e surrenalità varie.

Salzmann e Hamps non cadono nel tranello della storia e vedono le cose per quello che sono. La soluzione elettrica è stata quella meglio esplorabile. La struttura integra batterie al litio da 50. Il peso complessivo, insieme alle batterie, è di appena 12 kg. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie alla fabbricazione additiva, popolarmente chiamata stampa 3D, in carbonio e alluminio. Grazie a questa soluzione si aumenta la velocità dello sviluppo: ma quanti di noi sanno cos’è la manifattura additiva e come la si usa? In queste condizioni è difficile immaginare il futuro: per questo l’ho chiesto a Peter.

Come vedi il settore entro 12-36 mesi?
Più persone e aziende stanno lavorando a cose come questa. Penso che ci sarà un cambiamento nella mentalità sull’uso di motori a combustione in diversi settori“.

Detta così sembra una banalità, ma solo per chi resta sempre sullo stesso binario. Ci riempiamo di parole come “disruptive” citando una tecnologia migliorabile ma ormai standard come il cloud computing. Una nuova tecnologia, che sta contribuendo ad un cambio di mentalità, aiuta a migliorare il proprio mindset.


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