Accordo tra Chrysler e l’università canadese McMaster per lo studio di nuovi powertrain eletrici e ibridi. Finalmente la tecnologia americana potrà arrivare anche in Italia?
Finora, all’interno dell’accordo Fiat – Chrysler, il travaso di tecnologia era andato in un senso solo, dall’Europa al Nordamerica. In gran parte basato sui motori messi a punto da Fiat e utilizzati al di là dell’Atlantico.
Con il recente accordo tra Chrysler e l’università canadese McMaster, il flusso si potrebbe ribilanciare. Nei prossimi cinque anni infatti, la Chrylser collaborerà con l’università canadese McMaster con un investimento di 9,25 milioni di dollari, a cui si aggiungeranno 8,93 milioni messi a disposizione dal governo canadese. 18 milioni di dollari dunque per studiare e sviluppare nuove architetture elettriche e ibride per autoveicoli.
Il team sarà composto da oltre 100 tecnici provenienti da Chrysler e dall’università, inclusi alcuni studenti, e sarà focalizzato sullo sviluppo di nuove tecnologie basate su sei direttrici, dall’ottimizzazione del powertrain allo studio di motori elettrici più efficienti, in modo da rendere la tecnologia elettrica e ibrida più economica in vista di un’adozione su larga scala.
Gli studi cercheranno di limitare l’utilizzo delle terre rare nei motori e nei powertrain elettrici, aumentando nel contempo efficienze, affidabilità e prestazioni di tutti i componenti legati all’utilizzo delle tecnologie elettriche e ibride nell’automobile.
Con la speranza di vedere finalmente i frutti anche su modelli Fiat in Europa a breve…