Auto elettriche sicure come le tradizionali in caso di incendio

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Recenti studi promossi da Dekra hanno dimostrato che in caso di incendio, le auto elettriche e ibride con batterie agli ioni di litio hanno sicurezza almeno pari a quella delle vetture tradizionali. Queste le conclusioni dello studio, condotto simulando lo spegnimento di batterie in fiamme e verificando tempi, modalità e quantità di sostanza estinguente necessaria

Un dubbio che riguarda le batterie di trazione presenti sulle autovetture elettriche e ibride riguarda il loro comportamento in caso di incendio. La Dekra, società di verifica e controllo dei veicoli a motore fondata in Germania nel 1925 e presente in Italia anche come ente incaricato della revisione dei veicoli, ha sottoposto una serie di batterie prelevate da veicoli normalmente in commercio a verifiche di comportamento in caso di incendio.

L’esperimento è stato condotto incendiando tre batterie di trazione di un veicolo normalmente in commercio, e spegnendole impiegnado tre tipi diversi di agenti estinguenti. Per oguno di essi, sono state verificati tempi, modalità, effetti provocati dall’estinguente e stato delle batterie dopo lo spegnimento.

Le batterie sono state incendiate con benzina, poi esposte a fiamme alla temperatura di 800 °C per farne proseguire l’incendio, sviluppato comunque con meno fiamme e fumo rispetto a un incendio con combustione di benzina.

L’incremento della pressione interna delle batterie conseguente al fuoco e alle alte temperature è stato neutralizzato dalle valvole di sicurezza di cui sono equipaggiate le batterie stesse, con emissione di piccoli “flash” di fiamme in fase di scarico dei gas interni alla battrera. In questa fase il vantaggio dei veicoli elettrici rispetto a quelli tradizionali è che il fuoco non si propaga in quanto non si hanno perdite o trafilamenti di fludi combustibili, come può invece avvenire sulle vetture a benzina o gasolio.

Impiegando la sola acqua come mezzo estinguente, si è verificata l’utilità a livello di contenimento delle temperature, ma l’operazione ha richiesto molto tempo e, conseguentemente, anche l’impiego di molta acqua. Inoltre, diverse volte le batterie hanno ripreso fuoco a incendio apparentemente domato, a conferma dell’assoluta necessità di raffreddare molto le batterie per domare difinitivamente l’incendio.

Addizionando invece l‘acqua con sostanze in grado di formare un gel raffreddante o di ridurre la tensione di vapore dell’acqua con conseguente aumento della quantità evaporata, si è visto che aumentano le caratteristiche di dissipazione del calore da parte dell’acqua. Il gel, infatti, non evaporando, riesce a mantenere l’acqua a una temperature non eccessiva in grado quindi di sottrarre calore alla batteria e quindi all’incendio. Le sostanze impiegate per ridurre la tensione di vapore dell’acqua invece, provocando un aumento del tasso di evaporazione, aumentano il raffreddamento delle batterie e, quindi, l’efficacia dell’azione estinguente.

In entrambi i casi si è notato un deciso miglioramento delle proprietà estinguenti e dei tempi di spegnimento dell’incendio, del tutto comparabili a quelli delle vetture tradizionali. Simili anche i risultati ottenuti a livello ambientale: la presenza di contaminanti nell’acqua impiegata per estinguere l’incendio è paragonabile a quanto presente in acqua impiegata per “spegnere” un’automobile tradizionale incendiata.


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