Usare l’energia della batteria di una Tesla Model S per fare mining di bitcoin, la criptovaluta che è finita sulle pagine anche dei quotidiani? Sembra che qualcuno negli Usa ci abbia pensato.
Con la quotazione del bitcoin ormai a cavallo dei 10.000 dollari, e un valore totale di 170 miliardi di dollari per quelli già in circolazione, sono in molti a decidere di cimentarsi nella loro ricerca. Un po’ come i cercatori della grande corsa all’oro di fine ‘800 negli Stati Uniti.
Cercare Bitcoin richiede energia e potenza di calcolo
Cercare bitcoin richiede potenza di calcolo. Molta potenza di calcolo. E questa comporta dei costi: da un lato investimenti in hardware, dall’altro spese per l’energia elettrica.
Anche se è vero che il recente aumento del valore dei bitcoin aiuta a far quadrare i conti, se ci fosse modo di ridurre i costi nella ricerca l’avventura sarebbe ancora più profittevole.
C’è quindi chi ha pensato di risparmiare sull’hardware, diffondendo in rete dei particolari software che infettano siti web e PC di chi li visita, per poi sfruttare di nascosto la potenza di calcolo dei sistemi infettati.
E c’è chi ha invece pensato di ridurre i costi della corrente elettrica. Verrebbe in mente di usare fonti rinnovabili, ma qualcuno ha invece pensato di scroccare energia elettrica offerta gratuitamente.
Usare l’energia gratuita dei Supercharger di Tesla per cercare bitcoin
Si tratta di un membro del gruppo Facebook Tesla Owner Worldwide, che ha predisposto il bagagliaio della sua Model S per farne una piccola computer room adibita a bitcoin mining machine.
Il consumo previsto è di circa 2.8 kW, quindi la batteria dell’auto si scaricherà in fretta e andrà ricaricata. Da dove prendere l’energia necessaria? L’idea è stata quella di sfruttare il Supercharger, offerto gratuitamente a vita per i proprietari delle Model S e Model X (solo quelle vendute fino a una certa data, mentre per le altre sono offerti solo 400 kWh annuali di energia gratis).
Una Model S con batteria da 85 kWh può teoricamente alimentare il mini-datacenter di bordo per circa 30 ore prima di scaricarsi completamente. Al personaggio in questione basterà quindi effettuare una ricarica completa (gratuita) al giorno con Supercharger per mantenere ininterrottamente e gratuitamente in funzione il suo bitcoin mining center.
Francamente dubitiamo che questo utilizzo sia consentito dai termini e condizioni del servizio Supercharger e ci aspettiamo che presto vi sia notizia di una presa di posizione di Tesla in cui l’azienda chiarisce se si tratti di “fair use” oppure no.