Accordo BMW-Toyota per la ricerca su batterie Litio-aria e fuel cell

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I due colossi condurranno insieme ricerche sulle batterie litio-aria e sull’impiego di celle a combustibile in ambito autotrazione

Quando il più grande produttore mondiale di automobili, Toyota, e il più grande produttore mondiale di modelli “premium”, BMW, si accordano per unire i propri sforzi di ricerca nel campo della tecnologia delle batterie e delle celle a combustibile è davvero lecito aspettarsi risultati concreti. Sicuramente un obiettivo per i due colossi è quello di conseguire un vantaggio di costo strutturale sui concorrenti.

Le ricerche sulle batterie litio-aria sarebbero solo un risultato di breve termine (comunque con l’ambizioso obiettivo di arrivare ad auto elettriche con 800 km di autonomia), mentre il lavoro sulle celle a combustibile, per la cui conclusione è stato fissato un riferimento al 2020, forse con qualche anticipazione già nel 2015, è quello più oneroso e tecnologicamente sfidante, ma anche quello potenzialmente più rivoluzionario.

Restando nel breve-medio termine, oltre allo studio delle batterie Litio-aria, i due costruttori hanno anche l’obiettivo di realizzare una piattaforma tecnologica comune per vetture sportive di medie dimensioni, oltre a studiare congiuntamente soluzioni per rendere le rispettive auto più leggere e più efficienti.

Questo accordo di collaborazione fa seguito a quello del 2011 in cui Toyota si impegnò a collaborare con BMW nel campo delle batterie Litio-ioni in cambio di una fornitura da parte di BMW di motori diesel a partire dall’anno 2014; e all’accordo del 2012 in cui i due costruttori si accordarono per estendere l’ambito di collaborazione anche alle celle a combustibile e alle piattaforme di autotrazione elettriche, accordo quest’ultimo che oggi si concretizza nei termini appena esposti.

L’accordo appare come un modo per BMW e Toyota di riconoscere le rispettive esperienze ed eccellenze (diesel e ibrido rispettivamente) e percorrere insieme un ulteriore tratto di strada verso un’auto elettrica di alta qualità e lunga autonomia.

BMW poi, essendo un produttore specializzato nell’alto di gamma, aveva l’ulteriore necessità di ridurre di un terzo circa le emissioni CO2 dei suoi modelli entro il 2020. Questo obiettivo, oltre a determinare negli ultimi anni il lancio di modelli relativamente piccoli come la serie 1 o l’annuncio di originali modelli elettrici compatti come la i3 e il sofferto downsizing dei mitici motori 6 cilindri in linea sulla attuale gamma della Serie 3 verso una più convenzionale architettura 4 cilindri, e oltre a spiegare l’impegno e gli straordinari risultati di BMW nel campo dei propulsori diesel, richiederà necessariamente anche di introdurre in modo sempre più esteso tecnologie ibride ed elettriche.

Il fatto che sempre BMW sia anche impegnata, contemporaneamente e con altri partner tecnologici, in un’altra iniziativa di ricerca sull’ottimizzazione della tecnologia Litio-ioni, dimostra che il costruttore tedesco è fermamente deciso a difendere le condizioni per poter continuare a operare nell’alto di gamma senza essere costretto a troppi scivolamenti indesiderati verso la produzione di modelli più convenzionali.


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