Con un tweet Elon Musk ha annunciato che il Tesla Semi Truck, camion elettrico o meglio motrice elettrica per autoarticolati, avrà caratteristiche molto avanzate e sarà presentato a settembre, facendo anche cenno ad altri due modelli Tesla in arrivo: il pick-up (che arriverà entro due anni) e una nuova generazione di Roadster.
Tesla Semi truck unveil set for September. Team has done an amazing job. Seriously next level.
— Elon Musk (@elonmusk) April 13, 2017
Tornando al Semi Truck, lo sviluppo è stato curato da un gruppo diretto dal vice presidente Tesla Jerome Guillen, che in precedenza in Daimler era stato responsabile dello sviluppo di analoghi prodotti e successivamente, approdato in Tesla, aveva diretto il programma della Model S.
Le caratteristiche del camion elettrico di Tesla
Dal Semi Truck ci si aspetta che vengano integrate le tecnologie di guida assistita o semiautonoma nelle quali Tesla è attualmente leader indiscussa.
L’effetto dell’applicazione di Autopilot e trazione elettrica sui veicoli da trasporto potrebbe essere dirompente dato che le due principali voci di costo chilometrico sono rappresentate dal conducente e dal carburante.
Dato il fabbisogno di potenza e autonomia di un veicolo da trasporto stradale ci si aspetta che il powertrain elettrico del Semi Truck avrà numeri decisamente sopra le righe, in particolare per le batterie.
Inoltre è abbastanza probabile che venga preso in considerazione un sistema di “rifornimento” basato non sulla ricarica, ma sulla vecchia idea della sostituzione fisica delle batterie, caduta nell’oblio anche perchè il mercato non aveva i numeri, ripensata da Tesla per le automobili elettriche ma ancor più sensata pensando a una flotta di veicoli tutti uguali gestiti da un’unica organizzazione e impegnati in tragitti punto-punto.
Ma cosa può voler dire avere un camion che si muove in maniera autonoma…
Le capacità di guida della prima generazione di Semi Truck potrebbero non raggiungere ancora la piena autonomia, dato che Musk ha osservato che il ruolo del conducente sarà necessario ancora per qualche anno.
Noi però, sentendo parlare di camion a guida autonoma, anche se non subito, non possiamo non pensare ai fatti di cronaca di recente attualità, nei quali i camion vengono usati come armi.
Da un lato si può pensare che un camion a guida autonoma, privo di conducente, escluda certi tipi di rischio; dall’altro però ne crea di nuovi, dal momento che innanzitutto è impossibile garantire in modo assoluto che un software (qualsiasi software di complessità non banale) sia totalmente esente da difetti; in secondo luogo è quantomeno immaginabile che un hacker ne possa prendere il controllo e causare disastri senza nemmeno trovarsi a bordo.
E anche volendo escludere (in via del tutto teorica) il rischio hacker, resta comunque il fatto che per ovvie ragioni di masse in gioco, le conseguenze di un errore software compiuto per qualsiasi motivo dal sistema di guida autonoma montato su un trasporto pesante sono potenzialmente assai peggiori di quelle dello stesso sistema montato su un’automobile.
Anche le questioni legali, assicurative e normative restano tutte d’attualità e diventa imperativo affrontarle, pensando a un mondo in cui sempre più veicoli circolino sotto il controllo di software.
Quindi molto interessante sotto il profilo tecnologico, purché si studino tutti gli effetti e le conseguenze possibili di un mezzo di questa portata e così sofisticato.
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