Pubblicati i dettagli e la logica dell’operazione sul sito del Mise, aumentano, ma non significativamente, i fondi a disposizione.
I nuovi ecoincentivi per il 2014, le cui prenotazioni da parte dei rivenditori potranno iniziare a giorni, ammontano a 63,4 milioni di euro comprendenti anche le risorse 2013 non utilizzate.
Sono ammessi alle agevolazioni i veicoli pubblici o privati a basse emissioni complessive (Bec), cioè quelli che utilizzano in modalità esclusiva o doppia, combustibili alternativi (idrogeno, biocombustibili, metano, biometano, Gpl, energia elettrica).
Il ministero tiene a precisare che “non si tratta di una misura di sostegno al mercato” e che ha invece “finalità espressamente ambientali” e punta “allo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso la diffusione di flotte pubbliche e private, con particolare riguardo all’ambito urbano”.
Con onestà intellettuale viene anche riconosciuto che le reti di ricarica hanno ad oggi uno sviluppo ancora limitato, e il provvedimento appunto “fa parte di una norma più ampia che prevede un capitolo destinato allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, che per la loro piena evoluzione richiedono l’effettiva disponibilità di un adeguato parco circolante”.
Come dire che per uscire dal circolo vizioso fra scarsità di auto elettriche e scarsità di investimenti su infrastrutture, il Governo per ora fa la sua parte e sceglie di incentivare l’acquisto delle auto.
Come illustrato sull’apposita sezione del sito del MISE, I fondi messi a disposizione saranno ripartiti (per il 2014) nel seguente modo:
- 15% per l’acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km
- 35% per l’acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km.
- 50% per l’acquisto di veicoli destinati all’uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni, e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa, (dietro obbligatoria rottamazione di un corrispondente veicolo obsoleto), con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.
Il contributo viene corrisposto direttamente dal venditore sotto forma di sconto sul prezzo di vendita e sarà sostenuto per metà dallo stato e per metà dal venditore.